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Recensione: un insolito Natale al Teatro Vascello

Recensione: un insolito Natale al Teatro Vascello
Autore: Recensione della nostra inviata Susanna Schivardi
Data: 23/12/2019

Uno spettacolo per bambini e adulti, in scena dal 21 dicembre al 6 gennaio per accompagnare in allegria le festività natalizie. Scritto diretto e animato da Giada Parlanti, Elisa Bongiovanni, per le scene di Laura Riccioli, e con la fantasia per creazione teste, burattini, costumi e oggetto di Giada Parlanti, Elisa Bongiovanni e Emanuele Silvestri.

Il corridoio di entrata al teatro allestito con un teatrino per burattini, completamente nero e poche sedie e cuscini per ospitare i bambini, si trasforma in un luogo fantastico.

La curiosità della storia si sviluppa tutta nella morale, incarnata dai tre spiriti del Natale:  lo spirito del Natale passato, lo spirito del Natale presente e lo spirito del Natale futuro. Tra i tre spiriti il più significativo è quello del presente, forse per il colore rosso capace di attirare l’attenzione dei bambini e anche per come presenta il personaggio principale, solitario e deriso oltre che evitato da tutti.

Lo spirito che invece incarna la morale della storia è quello del futuro perché mostra il funerale di Sgrunch al quale nessuno partecipa e la morte del piccolo Tim, che il padre non ha potuto curare per colpa dell’avarizia di Sgrooge.

Avvincenti le scene disegnate e dipinte appositamente per lo spettacolo, in particolar modo il disegno finale che rappresenta il viale di Londra illuminato dalle luci delle finestre gioiose, e dalla presenza dei passanti che ricordano le persone in attesa della sera di Natale.

La storia, chiaramente tratta dal romanzo A Christmas Carol di Charles Dickens, è popolata dal personaggio principale che è Sgrooge, vecchio avido ed egoista, con l’apparizione dei pochi altri personaggi: il nipote di Sgrooge, la moglie del nipote di Sgrooge, Bob  dipendente di Sgrooge e Tim il figlio di Bob.  Non mancano momenti di ilarità, come nella scena in cui il nipote di Sgrooge e la moglie si danno le scopettate in testa, in un modo molto divertente e adatto ai più piccoli. L’insegnamento che è alla base di questa storia ormai notissima è una grande lezione di umanità e altruismo che non bisogna mai dimenticare di dimostrare nei confronti di tutti.

Il buonismo spietato della favola contrasta decisamente con un senso di individualismo che a tratti sembra pervadere la società attuale, dominata dalla tecnologia e dalla vanità sfrenate. Il messaggio si rafforza ancor di più in questo contrasto che mira a sensibilizzare le menti giovani e precoci dei bambini di oggi abituati a ben altri intermediari che non sono purtroppo il teatro o la lettura. In questo contesto dis-umanizzante, il mondo dello spettacolo dal vivo e quello dei burattini in particolare riconduce ad una dimensione così intima e serena da ispirare perfino il più bieco degli uomini a voler essere, perlomeno a Natale, un pochino più buono.

 




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